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Rapporto AlmaLaurea 2024 su profilo e condizione occupazionale dei laureati LUMSA

Pompeo Magno LUMSA

L’ultima indagine annuale del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha coinvolto circa 300.000 laureati del 2023 di 78 università. In particolare, si tratta di 163.000 laureati di primo livello, 102.000 dei percorsi magistrali biennali e 31.000 a ciclo unico. Nel caso specifico dell’Università LUMSA, i laureati nel 2023 coinvolti nel XXVI Rapporto sul Profilo dei laureati sono 1.960. Si tratta di 792 di primo livello, 834 magistrali biennali e 334 a ciclo unico.

Profilo dei laureati

Anche quest’anno si conferma il trend positivo in merito al grado di soddisfazione dei laureati: il 96,7% dei laureati si dichiara complessivamente soddisfatto dell’esperienza universitaria e l’85,3% sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo.

Il 94,9% dei laureati risulta essere soddisfatto del rapporto con il corpo docente e il 94% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, il 96,3% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate.

La soddisfazione dei laureati all’Università LUMSA negli ultimi 5 anni:

 

2020          2021          2022          2023          2024 

 

96,7%       96,8%         95,9%       95,6%        96,7%

L’età media alla laurea è 25,9 anni per il complesso dei laureati, nello specifico di 24,2 anni per i laureati di primo livello e di 26,6 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore. Per la sue peculiari caratteristiche, la LUMSA riesce e essere attrattiva anche per gli adulti, che trovano nell'Ateneo saperi e formazione da applicare nei propri contesti lavorativi per favorire l'innovazione e nuove idee di business.

L’80,4% dei laureati termina l’università in corso, contro il 61,5% della media italiana: in particolare è il 76,1% tra i triennali e l’88,8% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 105,9 su 110, superiore alla media italiana (104): 102,3 per i laureati di primo livello e 109,8 per i magistrali biennali.

Il 50,5% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 39,4% tra i laureati di primo livello e il 59,0% tra i magistrali biennali (valore, quest’ultimo, che cresce al 69,8% considerando anche coloro che l’hanno svolto solo nel triennio). Il 66,5% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 65,8% tra i laureati di primo livello e il 71,0% tra i magistrali biennali. Il 66,5% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 65,8% tra i laureati di primo livello e il 71,0% tra i magistrali biennali.

 

La condizione occupazionale

L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 3.190 laureati dell'Università LUMSA. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2022 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati dopo cinque anni.

È importante innanzitutto evidenziare che il 76,3% dei laureati di primo livello, dopo il conseguimento del titolo, decide di proseguire il percorso formativo con un corso di secondo livello per incrementare ulteriormente le proprie competenze, e che dopo un anno il 75,7% risulta ancora iscritto all’università.

A un anno dal conseguimento del titolo di laurea triennale, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 52%; tra gli occupati, il 27,3% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 15,6% ha invece cambiato lavoro; il 57,1% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo.  Il 55,8% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 51,9% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

Entrando nel merito dei laureati a cinque anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’83,5% (88,6% per i magistrali biennali e 80,1% per i magistrali a ciclo unico). Complessivamente, l’84,7% degli occupati, contro il 76,3% della media nazionale, ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 75,7% tra i magistrali biennali e il 91,1% tra i magistrali a ciclo unico); il 74,9% contro il 65,8% della media nazionale, dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università. Per quanto riguarda il settore di attività, il 59,3% dei laureati è inserito nel settore privato, in linea con gli anni precedenti, mentre il 34,7% nel pubblico; il 5,7% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe comunque il 94,9%.