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Gli Alumni LUMSA nel cuore della storia

Uno speciale prodotto dalla Rivista Polizia Moderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato,
ha visto il contributo diretto di giovani Alumni LUMSA, testimoni e narratori di un momento
epocale.

Edizione straordinaria di Polizia Moderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, dal titolo Pace e sicurezza, dedicata all’impegno della Polizia di Stato nei giorni dei funerali di Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone XIV.

In occasione di un momento storico senza precedenti – dalla scomparsa di Papa Francesco all’elezione del nuovo Pontefice, Papa Leone XIV – Roma è tornata al centro della scena mondiale, cuore pulsante della cristianità e crocevia di emozioni, fede e attenzione globale.

A raccontare quei giorni intensi è stato anche un gruppo di giovani Alumni e studenti della LUMSA, coinvolti direttamente nella realizzazione dello speciale "Pace e Sicurezza – Il mondo della fede a Roma", prodotto dalla rivista Polizia Moderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato.

Uno sguardo autentico, vissuto da vicino, che intreccia narrazione, testimonianza e sensibilità giornalistica, contribuendo a documentare una delle più significative transizioni spirituali e mediatiche degli ultimi decenni.

 

Roma come cuore del mondo: il racconto di chi c’era — Antonio Avigliano
 

"Ci sono momenti che, mentre li vivi, capisci subito che ti resteranno impressi per sempre.”
Così scrive Antonio Avigliano, giovane studente LUMSA, che ha seguito in prima persona i giorni
tra la morte di Papa Francesco e l’elezione del suo successore.
“Alle 18:07 il messaggio:  'Fumata bianca!';. Lasciai tutto e corsi a San Pietro. Quando il Cardinale
Mamberti pronunciò ‘Habemus Papam’ e fece il nome di Papa Leone XIV, un brivido mi
attraversò. Roma non era più solo una città. Era il cuore del mondo. E io c’ero.”

 

Dietro le quinte del racconto: lo sguardo del giornalista praticante – Antonio Fera


Un giornalista praticante del Master in Giornalismo LUMSA, durante il suo stage a la Repubblica,
ha avuto l’occasione di seguire la maratona mediatica in diretta. Dalla reazione dei fedeli argentini
ai rincari degli hotel, dal racconto della borsa rubata del cardinale Aveline al mondo dei “preti
influencer”, ogni episodio è diventato parte di un grande racconto collettivo.
“È stata una maratona di fede, giornalismo e vita. Ho seguito ogni fase, fino all’intervista a uno
dei primi sacerdoti ordinati da Papa Leone XIV. In quei giorni, il giornalismo era ovunque: nei
vicoli, nei caffè, nelle attese silenziose, tra chi piangeva e chi pregava.”

 

Uno sguardo dall’alto: la voce della radio da piazza San Pietro – Greta Giglio


Per una studentessa LUMSA in stage a Radio Vaticana, il Conclave è stato vissuto da una
posizione inusuale e privilegiata: la terrazza del Braccio di Carlo Magno, uno dei due colonnati che
abbracciano piazza San Pietro.
“Quando Papa Leone XIV emerse dal balcone, ancora prima delle parole, fu il suo sguardo carico
di commozione e gratitudine a parlare al mondo. Lì ho capito cosa significa davvero ‘essere
testimone’.”

 

Aspettando il fumo: l’ansia, l’attesa, il boato — la piazza dei fedeli – Alfredo Battisti
 

"Ore intere con gli occhi fissi su un comignolo. Nel 2025, una scena surreale".
Così racconta un altro ex studente LUMSA, che ha vissuto le ore di attesa davanti alla Cappella
Sistina. Il ritmo del mondo si è fermato per concentrarsi su un dettaglio: il colore del fumo.

“Il fumo era bianco. Le grida di gioia, il fiato spezzato, le lacrime agli occhi. In quel momento
abbiamo capito che non siamo mai stati orfani. Abbiamo il Papa. Non sapevamo ancora chi fosse,
ma già gli volevamo bene.”

 

Il silenzio della Basilica e il rumore del mondo: la fede tra media e sicurezza – Gabriele
Moauro


Un altro contributo importante arriva da uno studente di giornalismo che ha riflettuto sul contrasto
tra la sacralità del momento e la macchina mediatica che lo circondava.
“La Basilica era silenziosa, mentre migliaia di fedeli rendevano l’ultimo omaggio a Papa
Francesco. Il raccoglimento si intrecciava agli obiettivi delle telecamere. È stato un evento
scenografico, ma senza perdere il suo significato più profondo.”
L’evento ha richiesto anche un apparato di sicurezza senza precedenti. La Polizia di Stato, insieme
alla Gendarmeria Vaticana e alle altre forze dell’ordine, ha gestito un dispiegamento straordinario:
oltre 4.000 agenti, droni, checkpoint, controlli e videosorveglianza capillare.
“L’intera area di San Pietro è stata sotto sorveglianza speciale. Come riportato, la situazione è
stata definita ‘fuori da ogni consueta classificazione’. La città eterna, per giorni, è stata un cuore
pulsante di sicurezza, silenzio, preghiera e attesa.”

Formazione, presenza, testimonianza
L’esperienza di questi giovani non è stata soltanto accademica o professionale. È stata umana,
spirituale, trasformativa. Attraverso il giornalismo, hanno potuto raccontare il presente e diventare,
essi stessi, parte della storia. Lo speciale “Pace e Sicurezza – Il mondo della fede a Roma” è anche
la testimonianza del valore di una formazione concreta, fatta sul campo e al servizio della verità.