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La riflessione sull’Anima: Aristotele, Tommaso, Dante

Convegno interuniversitario per il triennio di celebrazioni dedicate a San Tommaso d’ Aquino

Dante San Tommaso

14 Novembre 2024

Dalle 9.20 - 13.00

L’evento si svolgerà in presenza

Università LUMSA - Sala Pia

Via di Porta Castello, 44 - Roma

 

Il convegno "La riflessione sull’Anima: Aristotele-Tommaso-Dante" si inserisce nel triennio di anniversari riguardanti il Pensiero e l’Opera di San Tommaso d’Aquino* (2023: VII centenario della sua canonizzazione; 2024: 750 anni dalla sua morte; 2025: VIII centenario della nascita). I lavori inizieranno con i saluti istituzionali del rettore dell'Università LUMSA, prof. Francesco Bonini, e saranno presieduti dal prof. Mons. Giuseppe Lorizio, Direttore dell’Ufficio Cultura del Vicariato di Roma.

L’avvio di una congiuntura così straordinaria, che si conclude con l’anno santo 2025, può essere indicato nella riflessione sul Santo teologo, contenuta nella Lettera di Papa Francesco ai Vescovi di Latina, Sora e Frosinone, in cui il Santo Padre fornisce la chiave di lettura delle numerose celebrazioni che si svolgeranno nel triennio, poiché "Commemorare tale avvenimento (…) significa da un lato riconoscere l’azione efficace dello Spirito, che guida la Chiesa nella Storia e, dall’altro, la risposta generosa dell’uomo, che sperimenta come i talenti naturali di cui è dotato e che coltiva non solo non vengano mortificati dalla grazia, bensì vitalizzati e perfezionati. (…) Gratia non tollit naturam sed perficit" (STh I, q.1, a. 8, ad 2)

 

Il convegno è organizzato dall'Università LUMSA in collaborazione con la Diocesi di Roma, la Pontificia Università Lateranense e l'Associazione degli Scholars dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e si richiama all’ultima grande stagione di cui fu promotore Papa Leone XIII, iniziatore del movimento neotomista. Con l’enciclica Aeterni Patris (4 agosto 1879), il Santo Padre invitava teologi e cristianità allo studio della Summa di Tommaso d’Aquino, intesa come forma organizzata di conoscenza razionale, finalizzata  a Dio. Nel 1880 l'istituzione dell’ Accademia tomistica confermò la volontà del Pontefice di dare impulso agli studi sul Santo teologo e sulle dottrine collegate al suo pensiero. Parallelamente, Leone XIII affiancò neotomismo e dantismo, realizzando concretamente il suo progetto pastorale: l'edizione dell'opera omnia di Tommaso (leonina), la nomina del gesuita Giovanni Maria Cornoldi presso la segreteria dell'Accademia romana San Tommaso d'Aquino, la fondazione, il 15 gennaio 1887, dell’Istituto Leoniano di Alta Letteratura (oggi Pontificia Università Lateranense), all’interno del quale la cattedra di Teologia dantesca, prima cattedra di studi danteschi nata in Italia, fu affidata a Mons. Giacomo Poletto. Successivamente il binomio Tommaso-Dante divenne un topos del dantismo cattolico, fino alla seconda metà del XX secolo. In questo particolare orizzonte conoscitivo rientrano le prospettive filosofiche di Etienne Gilson e di Jacques Maritain.

 

 

* L’imponente opera di Tommaso può essere paragonata alla scienza di coloro che realizzarono chiese cristiane su templi pagani. Pertanto l’aristotelismo costituì le fondamenta della cultura filosofica dei secoli XII e XIII e, all’interno delle diverse interpretazioni, prese corpo il concordismo di Tommaso: recuperare il ‘vero’ Aristotele per mostrarne la concordanza con la dottrina cristiana. Nella  formazione filosofico-teologica ‘policentrica’ di Dante, Tommaso ha un ruolo di primo piano, perché la ricezione di Aristotele  “maestro e duca de la ragione umana” (Conv.IV,vi, 8) è mediata anche dai Commenti di Alberto Magno, Averroè, ma soprattutto dai commenti di Tommaso, considerato supremo modello di discernimento e di santità, mirabile sintesi di valori filosofici e teologici, per l’integrazione dell’aristotelismo all’interno della teologia cristiana. Pertanto il concordismo teologico di Dante trova nella disputa/controversia sull’Anima, all’interno del triangolo Aristotele (De anima) - Tommaso (Sentencia libri  de Anima) – Dante ( Purg., XXV, 34-108), l’esempio più convincente. Riconosciamo così il concordismo dantesco come co-presenza nell’Anima umana di Ragione aristotelica e Fede tomistica, all’interno della prospettiva cristologica, che riguarda tutta la Divina Commedia: in Cristo, Dio e Uomo, intelletto e volontà trovano la loro giustificazione nella concezione filosofico-teologica dell’Anima.

La locandina

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